Zapatistas


Caracol di Oventic. Dunque, vicino San Cristobal c'e' Chamula con una grande comunità di nativi di lingua tzotzil sparsi tra i monti e la selva. Sono famosi per la loro radicata cultura ancestrale che fino ai primi del novecento prevedeva anche, si dice, sacrifici umani e per l'uso della violenza nei momenti di tensione e scontri. A Chamula uccisero il prete e da quel momento la chiesa non e' più cattolica. Di recente hanno ucciso il sindaco di Chamula perché colpevole di non aver sistemato strade e scuole come aveva promesso. Furono il fulcro della rivolta zapatista e dei caracol del buon gobierno... tuttavia guidata da un intellettuale di Citta' del Messico, Marcos, che ne inventò la comunicazione e traghetto' l'insoddisfazione, il sentimento di discriminazione ma soprattutto la violenza in un movimento politico rivoluzionario. Per lo meno fin quando c'era Marcos. Nei territori degli zapatisti la polizia non va e l'esercito ha firmato un pattto di non belligeranza. In puro stile messicano: le contraddizioni vanno a braccetto con una buona dose di violenza. Nella zona ci sono anche i narcotrafficanti che gestiscono la droga e il traffico di umani attraverso il confine con il Guatemala. Gli zapatisti hanno stretto accordi anche con loro? Non ci sarebbe da stupirsi. Di sicuro si sono accordati con cocacola. La prima cosa che si nota nel piccolo alimentari all'ingresso del caracol di Oventic e' il frigo con tante cocacola. Ma lungo tutto il territori si trivano bar improvvisati con l'insegna della cocacola. Io stavo per comprarne una, mosso da una sorta di spirito di polemica, quando il mio accompagnatore (nativo di un'altra comunità ) mi ha fatto capire di comprare altro. Poi mi ha spiegato. Fino a 10 anni fa la cocacola era vietata perché simbolo dello sfruttamento del posto e dell'avvelenamento dei terreni e degli stomaci, infatti nel villaggio c'era un grande murale contro cocacola. Poi invece sono ricompare le famose bottiglie e il murale e' stato nascosto al pubblico. in effetti una lattina di cocacola costa 6 pesos... niente. L'acqua quasi il doppio, come in tanti luoghi del mondo.

All'ingresso del caracol c'e' una ragazzina con foulard tipo cowboy che le copre la bocca che fa da sentinella: seria, composta, rigida ( mi ha fatto venire in mente le guardie rosse di Mao, poco più che bambini manovrati da poteri che ingenuamente non conoscevano). La ragazzina chiede i dati e fa aspettare in strada. All'arrivo di un incappucciato inizia il tour per le misere costruzioni del villaggio. Baracche con piccoli negozietti di souvenir o prodotti tessili. una costruzione in muratura con l'ambulatorio medico, con a lato l'ambulanza. La scuola deserta (vacanza? e' sempre vacanza qui?), un ampio auditorium mal messo. Tutto sembra abbandonato da tempo. E l'accompagnatore ride ed e' gioviale ma non sa nulla e non racconta nulla... e' un campesinos ossia un contadino costretto a sudare e camminare sotto il sole delle 14 per recitare male la sua parte al turistas di turno. Si possono fare foto solo ai murales che tappezzano le baracche. Il più carino e' una Maria cristiana incappucciata come gli zapatisti.

L'impressione generale e' di tristezza e squallore.

Tuttavia e' indubbio che gli zapatisti abbiano ottenuto una sorta di indipendenza e qualche diritto in più sul proprio territorio, ma quanto potrà resistere? non tanto all'esercito ma alla modernità. Magari resisterà adattandosi ai tempi. Il mio accompagnatore era un baldo giovinetto locale che ha visto bene di abbordare una ragazza bionda francese e di invitarla in auto con noi. Evabbè, si sono messi a parlare, per tutto il viaggio di ritorno, in spagnolo, dimenticandosi di me, e io ho schiacciato un pisolino.
 







 

Commenti

  1. Ciao. Che nostalgia. Nel 2001 ero stato quasi un mese a Oventic, all'interno di un progetto politico di sostegno all'ospedale, e avevo lavorato e vissuto con i militanti per tutto il periodo.
    Ricordo quelle che a volte a me sembravano le ingenuità e le rigidità delle loro azioni, ma mi ricordo anche il loro orgoglio di essersi presi la vita in mano ed essere usciti dalla miseria e mancanza di prospettive che li caratterizzava. E il rispetto che pretendevano da questi gringos, alcuni dei quali, dal caldo e dalla comodità della loro vita, pensavano di andare lì a insegnare loro qualcosa sulla rivoluzione.
    Ricordo un medico italiano che andava a insegnare ai "medici scalzi" e teneva sul mangiacassette musiche rivoluzionarie. Appena usciva dalla stanza i ragazzi mettevano subito la marimba ...
    Tutta la tensione in Occidente e la vicinanza con gli Zapatisti mi sembra ormai un ricordo, e mi pare che anche loro si siano adeguati allo "zapaturismo" per raccattare consenso e soldi.
    Però sono più di vent'anni che sono ancora lì...
    Grazie comunque Luciano per i tuoi racconti

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    1. Sì infatti il mio accompagnatore, che non e' zapatista, era a suo modo molto fiero del fatto che quel territorio e' controllato dagli zapatisti. Oventic sembra poco vivo, poca gente, l'unica cosa che sembra funzionare e' la clinica e i negozietti.
      Poi di carscol ce ne sono altri in giro ma quelli non sono visitabili, così mi hanno detto.

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